L'età punica

18 - Fra le produzioni dei centri punici sardi, durante il V secolo a.C. spicca la ceramica, con forme prevalentemente funzionali (piatti, coppe, brocche, anfore, lucerne a conchiglia) ma anche rituali (urne, doppie coppe sovrapposte, vasetti per profumi a forma di animale), solitamente non ornati o decorati con fasce di colore, o, più di rado, arricchiti di petali o foglie. Rilevante é la fabbricazione dei gioielli in oro (orecchini, bracciali, anelli), taluni dei quali comprendono gli scarabei sacri della religione egizia, degli amuleti in pietra dura o talco, che raffigurano immagini divine o segni scaramantici contro il malocchio e degli oggetti di ornamento personale, fra cui spicca la celebre collana di Olbia.

Prosegue la produzione di statuette votive femminili in terra cotta e giungono in sempre maggiore quantita i vasi prodotti ad Atene, prevalentemente vasi per bere e contenitori di olio profumato, spesso decorati con figure o motivi vegetali. Risente di influenze stilistiche greche, ma rappresentando un soggetto puramente sardo, la piccola statuetta bronzea che raffigura il Sardus Pater, divinità "nazionale" della Sardegna, con lunga tunica e corona di piume.