Il periodo medio-imperiale romano

22 - Fra il II ed il III sec. d.C. la Sardegna é letteralmente invasa da materiali di produzione nord-africana. Spicca, in questo contesto, la ceramica denominata Sigillata Chiara o Africana, con forme prevalentemente aperte (scodelle, coppe, piatti) e pochi esemplari di brocche e brocchette. Ad essa si affianca il vasellame da cucina (pentole, tegami, coperchi) prodotto nelle medesime officine e le lucerne, spesso fabbricate ancora nell'Africa settentrionale.

Giungono anche, sia pure sporadicamente, oggetti da altre aree del Mediterraneo, come le coppe decorate a rilievo fabbricate a Corinto. Una delle principali ricchezze dell'isola era data dalle miniere di piombo di proprietà imperiale, come attesta il marchio sui lingotti con il nome dell'lmperatore Adriano.
Senz'altro di produzione locale sarda sono le ceramiche di uso comune domestico, talora decorate con fasce di colore, mentre per i vetri non si può nè escludere nè confermare una fabbricazione in Sardcgna. Da segnalare i piccoli busti della divinità delle messi Cerere ed alcuni esemplari di oggetti di lusso, come la coppa in agata zeffirina da Olbia ed il bracciale aureo di Porto Torres.