I bronzi d'uso da Teti - Abini

10, 11 - Dal materiale recuperato nella seconda metà dell'800 si intuisce la grande importanza che il villaggio-santuario di Abini, in territorio di Teti, dovette avere in epoca nuragica, costituendo uno dei più grandi centri religiosi. Tra i reperti spiccano una serie di pugnaletti a lama triangolare che conservano spesso i chiodetti destinati in origine a fissare l'immanicatura in osso o in legno, ornati talvolta da raffinate deco razioni geometriche. Accanto a questi si conservano pugnali a manico fuso, numerosi spilloni usati originariamente come armi o come aghi crinali e altri oggetti d'uso comune, quali accette a margini rialzati.

Ma sono soprattutto i bronzetti che caratterizzano la ricca raccolta. Tra le numerose figurine di offerenti, oranti, arcieri saettanti, guerrieri con stocco e scudo spicca l'immagine di due soldati raffigurati in coppia sulla stessa base. Ad un mondo religioso del quale non riusciamo a cogliere del tutto i valori riportano le diverse raffigurazioni di esseri demoniaci o guerrieri eroizzati caratterizzati dal moltiplicarsi del numero degli occhi, delle braccia, degli scudi. Numerose le spade votive sormontate, talvolta, da protomi cervine. In un esemplare tra le protomi si erge anche una figurina di arciere.