1 - Il materiale cronologicamente più antico conservato nel Museo cagliaritano risale al Neolitico Antico.
La documentazione materiale di questo periodo è costituita, in particolare, da frammenti con decorazione cardiale e piccoli strumenti in ossidiana, i così detti microliti geometriei, utilizzati come armature di freeeia e eome elementi di arpioni. Risale presumibilmente al Neolitieo Antieo anche la così detta Venere di Macomer, statuetta femminile in basalto ehe per la silhouette naturalistiea rieorda le figurine del Paleolitico Superiore europeo.
Con la cultura di Bonu Ighinu, che caratterizza il Neolitico Medio, si introducono tecniche più raffinate nella lavorazione della ceramica con la produzione di eleganti vasi dalle pareti sottili e lucide decorate sobriamente o del tutto inornate. Continua la lavorazione dell'ossidiana del Monte Arci e si intensifica il commercio di questa importante risorsa con regioni extrainsulari, già iniziato nella fase precedente. In pietra e, più raramente in argilla e osso, si producono statuette rappresentanti una divinità femminile dalle forme obese, secondo uno schema volumetrico standardizzato: testa cilindroide e corpo massiccio con braccia allungate sui fianchi o ripiegate alla vita.