L'Unione Sarda entra nel mondo ipermediale trasmettendo in tutto il pianeta

L'Isola nel cyberspazio

Il Giornale trasmesso con una tecnologia all'avanguardia
Articoli ma anche filmati e suoni

Viaggio ipermediale sull'autostrada informatica di Internet fianco a fianco con le maggiori università

«Salve, mi chiamo Maurizio Morabito»: il cursore scorre veloce sulla lavagna azzurra e scrive rapide parole sullo schermo del computer. Arriva da lontano, il messaggio. Da diecimila chilometri di distanza. Da Tsukuba, in Giappone, come informa poche righe avanti lo stesso Morabito. Chi è costui? Forse è un ricercatore italiano approdato in un istituto del Sol Levante, o un funzionario di un'azienda che opera dall'altra parte del pianeta. Ma no è importante sapere chi è. Con la sul lettera, inviata a Cagliari attraverso gli invisibili fili che collegano le reti dei computer, Maurizio Morabito è diventato per un giorno il più remoto lettore dell'Unione Sarda. Ha mandato il messaggio per muovere un appunto sul servizio dedicato all'impatto della cometa Shoemaker-Levy su Giove («è un evento eccezionale imprevedibile; non accade ogni mille anni, come avete scritto voi») e, per leggere quell'articolo, non ha dovuto attendere l'arrivo dell'aereo dall'Italia, né ha dovuto sfogliare il giornale come facciamo tutti noi, comuni mortali. Comodamente seduto davanti al suo computer, Maurizio Morabito ha letto l'Unione nello stesso momento in cui usciva in edicola, scorrendone gli articoli che apparivano sullo schermo. Fantascienza? No, cyberspazio.
Il futuro è già arrivato tra noi. Basta un computer, anche un comunissimo Pc, un modem che lo collega alla rete telefonica e la chiave d'accesso a Internet, l'autostrada elettronica che collega la più vasta rete di computer del mondo, l'ombrello informatico al servizio di non meno di venti milioni di utenti. Il resto è un gioco da ragazzi; senza bisogno di allacciarsi le cinture si è pronti per la navigazione in quell'immenso spazio interattivo che sono testi, immagini, suoni, resi disponibili da oltre due milioni di centri di ricerca università, musei, biblioteche, aziende pubbliche e private di tutto il mondo. E l'Unione Sarda è uno di questi. Si può leggere tutto il giornale consultando foto e testi, si può scegliere quali articoli consultare, si possono richiamare in video le copie arretrate, si può fare una ricerca selettiva scegliendo tutti gli articoli che riguardano un dato argomento o quelli sui quali appare una determinata parola.
Ma il giornale è anche una finestra che consente di affacciarsi su quell'immenso archivio messo a disposizione dagli utenti Internet. Non vi bastano le informazioni contenute nell'articolo sull'impatto della cometa su
Giove? Potete scrivere una lettera al Giornale coma ha fatto Maurizio Morabito e inviarla via mail: arriverà in pochi secondi in qualunque parte del mondo voi siate. O, meglio, potete chiedere maggiori informazioni. Basta portare il cursore sul nome della cometa e schiacciare il mouse: entrerete negli archivi della Nasa e potrete leggere (rigorosamente in inglese) vita e miracoli della cometa. Nessuna informazione vi sarà preclusa: potrete vedere persino le immagini in movimento dell'impatto sul pianeta.
Fantastico, non c'e' che dire. Un piccolo miracolo, se si considera che L'Unione Sarda è oggi l'unico giornale interattivo d'Europa, uno dei pochissimi al mondo. Altri quotidiani in Italia sono visibili attraverso il computer (La Stampa, per esempio), ma mettono a disposizione dei lettori solo i testi. Chi volesse saperne di più sugli argomenti trattati negli articoli (per restare a una delle possibilità offerte dall'Unione), deve comprare un'enciclopedia. C'e' poi un settimanale (Epoca) che trasmette le intere pagine a colori, ma anche in questo caso, non si può andare oltre le informazioni contenute nella rivista. Con, in più, una limitazione: il giornale può essere letto soltanto tramite computer Macintosh. Niente di tutto questo per l'Unione, che è accessibile a qualunque Pc, ai Mac e alle potenti workstation Unix. Un piccolo miracolo che vale la pena di raccontare.
Tutto nasce dall'incontro di tre persone, tre informatici che parlano di bit, host, gopher, url, come noi parleremmo di Baggio o dell'ultima Dedra, e da una felice intuizione. Ma andiamo con ordine.
Reinier van Kleij, 32 anni, olandese, è "system manager" all'Unione Sarda dove sovrintende alla gestione della rete informatica; Pietro Zanarini, 37 anni anni di Bologna, dirige a Cagliari il gruppo «Visualizzazione scientifica» del Crs4, il Centro di ricerca voluto da Carlo Rubbiua; Francesco Ruggiero, 25 anni di Brindisi, studia informatica all'Università di Milano e sta lavorando alla tesi di laurea con una ricerca presso il Crs4. Tre «stranieri» a Cagliari che si incontrano e, quasi per scommessa, mettono insieme le loro conoscenze per cercare di realizzare il quotidiano del futuro, il giornale interattivo. Un obiettivo sul quale lavorano da tempo i maggiori gruppi editoriali del mondo con investimenti miliardari.
Primo elemento dell'operazione è Internet, una rete di comunicazione informatica che consente il dialogo anche tra i computer realizzati da differenti case costruttrici. Crs4 è un utente «host»: nell'organizzazione Internet, è un «nodo> che consente la gestione delle informazioni in entrata e in uscita. E' una delle stazioni di quella che è una vera e proprio «autostrada» sulla quale transitano ogni giorno milioni di informazioni e tramite la quale è possibile accedere a migliaia di banche dati.
L'incontro fra L'Unione Sarda e il Crs4 ha permesso la disponibilità della strada, la più importante del pianeta, attraverso la quale diffondere il giornale. Occorre trovare il mezzo sul quale far viaggiare le informazioni. Ed è stato individuato in «Mosaic», un software di pubblico dominio (per utilizzare il quale non bisogna pagare diritti) creato dall'Università dell'Illinois e basto su «Www» (World Wide Web), un protocollo di comunicazione sviluppato dal Cern di Ginevra e anch'esso di pubblico dominio. Diffusissimi nel mondo informatico, sia Www che Mosaic costituiscono gli standard per la "navigazione" nella rete Internet.
Scelta la strada, individuato il mezzo, restava da trovare un modo per poter riversare nella rete telematica gli articoli dell'Unione, Operazione non facile, essendo il giornale realizzato con un sistema editoriale "chiuso" che rende estremamente difficoltoso il dialogo con l'esterno. L'ostacolo è stato superato brillantemente creando un programma ad hoc che consente di collegare col Crs4 il Pc usato all'Unione per ricevere i dati sulla Borsa.
Una volta arrivati nel "cervello" del Centro di ricerca, articoli e foto vengono trasformati in formato ipermediale, pronti per essere diffusi in tutto il mondo.
Tutto fin troppo semplice, ma solo in apparenza. L'estrema semplificazione non rende giustizia ai mesi di complesso lavoro che sono stati necessari per assemblare tutto il sistema. Basti dire che nessuno ha avuto prima la stessa intuizione. Ed ora, da una settimana, e, per il momento, solo in via sperimentale, L'Unione Sarda viaggia sulle vide dell'informatica da una parte all'altra del pianeta. E suscita interesse. Internet consente di tenere costantemente sotto controllo la gestione delle informazioni trasmesse e, grazie a questa proprietà, è possibile sapere, ad esempio, che il giornale stampato a Cagliari è stato visto il 25 luglio attraverso 1037 computer in 19 paesi del mondo. Chi sono stati i lettori più interessati? Gli americani, con 2541 richieste (in questo dato sono totalizzati gli articoli selezionati da ciascun lettore), seguiti dagli italiani con 858 e dagli svizzeri con 392. Due sono le richieste giunte dalla Nuova Zelanda, una da Hong Kong e da Singapore. Ci credereste? il 23 luglio, al Pentagono hanno letto un articolo in seconda pagina scritto in sardo.
Angelo Pani

	
	IN ALTO, 
	I TRE INFORMATICI CHE HANNO LAVORATO SUL PROGETTO (DA SINISTRA) 
	REINIER VAN KLEIJ, PIETRO ZANARINI, FRANCESCO RUGGIERO
	IN BASSO, DUE PAGINE DELL'UNIONE SARDA DI IERI SUL VIDEO DI UN PC COLLEGATO CON LA RETE